L’espressione Vita Vitale è composta da due parole molto profonde che, per me, riassumono adeguatamente questa mostra sull’arte e la tutela dell’ambiente – due delle mie grandi passioni. Ritengo che, per dar vita a questa mostra, non esista al mondo luogo più adeguato di Venezia, una città in cui si intuisce ovunque il profondo impatto che avrebbe un significativo cambiamento climatico globale. Venezia scomparirebbe. Quale perdita sarebbe per il mondo e le generazioni future se questa città venisse distrutta dall’intervento umano, o meglio, dalla mancanza di un intervento atto a preservarla. In questa mostra abbiamo richiamato l’attenzione su alcune delle sfide che andranno affrontate da uomini, piante, alberi e animali che convivono su questo stesso pianeta. Nonostante quelle sfide, trovare un modo di convivere è essenziale per la conservazione della Terra e di tutte le specie che la abitano. In questo senso l’arte ricopre un importantissimo ruolo, perché ci aiuta a concentrarci sulle questioni fondamentali e ad analizzare le difficili scelte da cui alle volte possiamo sentirci sopraffare.

Talvolta, osservando il mondo, concludiamo che l’idea di un pianeta sostenibile sul quale uccelli, api, piante, alberi, animali ed esseri umani possano convivere in armonia non sia che un sogno impossibile che non verrà mai realizzato. Ma io non lo credo. È per questo che tre anni fa, in Azerbaijan, abbiamo fondato IDEA – International Dialogue for Environmental Action (Dialogo Internazionale per la Salvaguardia dell’Ambiente). IDEA mira a coinvolgere i giovani in iniziative a tutela dell’ambiente. In questo primo breve periodo di attività abbiamo lanciato un grosso progetto di riforestazione – piantando più di un milione di alberi – per poterci riappropriare di una parte del territorio che è stata danneggiata nel corso di molti anni. Inoltre, l’anno scorso abbiamo tenuto a Baku il vertice sui felini caucasici, che si è concentrato sulle azioni necessarie alla reintroduzione in Azerbaijan del leopardo del Caucaso a serio rischio di estinzione. In seguito a questo evento, abbiamo iniziato a collaborare con la ZSL – Zoological Society of London (Società zoologica di Londra) e con IUCN – International Union for Conservation of Nature (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), per creare un progetto a sostegno di quel processo di reintroduzione. Abbiamo anche collaborato con la Georgia per la reintroduzione delle gazzelle e stiamo sviluppando iniziative congiunte con la American Prairie Foundation (Fondazione americana delle praterie), la Blue Marine Foundation, WildCru dell’università di Oxford, e Panthera. 

IDEA è solo all’inizio del proprio viaggio, ma è proprio per questo che sono così entusiasta della creazione del Laboratorio IDEA all’interno di questa esposizione di Venezia. La Biennale Arte 2015 ci offre un momento irripetibile in cui esporre alle centinaia di migliaia di visitatori di questa bellissima città le sfide che ci attendono, ed esplorare insieme le possibili soluzioni future. Sono felicissima di poter lavorare alla sua creazione con la professoressa Rachel Armstrong, e spero che insieme potremo esplorare alcune idee potenzialmente rivoluzionarie che ci aiutino a rendere il pianeta più sostenibile per le generazioni future.

L’arte senza tempo è quella che crea opere uniche, belle e coinvolgenti e allo stesso tempo porge un messaggio al proprio pubblico. E nessun messaggio è più profondo di quello che riguarda la sostenibilità di questo pianeta e il vivere in armonia con le altre specie che vi abitano. Questa si può anche considerare la nostra più grossa sfida; ma sono entusiasta del fatto che unendo il Laboratorio IDEA alle opere incredibili, stimolanti e uniche di Vita Vitale plasmeremo un futuro nuovo per noi e per il pianeta. È per questo che siamo così grate per il supporto di SOS - Save Our Species, una collaborazione globale finanziata in parte da IUCN, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.  

Nutro una grossa ammirazione per l’incredibile gruppo di artisti che hanno contribuito a questa mostra. Spero che mentre percorrete gli spazi di Vita Vitale vi sentiate ispirati e positivi quanto me, e che anche voi possiate credere che, lavorando tutti insieme, potremo lasciare questo pianeta in condizioni migliori di quelle attuali, in modo che le generazioni future ne possano assaporare la stessa magia.

Leyla Aliyeva

Vicepresidente della Fondazione Heydar Aliyev

FONDATRICE, IDEA



La Biennale di Venezia, prima esposizione internazionale d’arte della città di Venezia, è stata inaugurata nel 1895. Nello stesso anno il fisico Svante Arrhenius presentava alla Società di Fisica di Stoccolma un rivoluzionario intervento intitolato “L’influenza dell’acido carbonico nell’aria sulle temperature al suolo”[i], collegando per la prima volta la concentrazione di biossido di carbonio al riscaldamento globale. 120 anni dopo, nel 2015, vediamo nuovamente la Biennale di Venezia intrecciarsi a questioni ambientali mentre assistiamo alla seconda partecipazione dell’Azerbaijan con due mostre molto diverse l’una dall’altra. La prima, Beyond the Line, ricorda un momento fondamentale della sua storia, restituendo la voce ad artisti che a metà del secolo scorso furono messi a tacere o ignorati durante il dominio sovietico. Nella seconda, Vita Vitale, l’Azerbaijan guarda al futuro, e al di là dei propri confini, per esplorare il delicato equilibrio dell’ecosistema del nostro pianeta e l’impatto degli esseri umani sul mondo naturale.

I decenni successivi al monito di Arrhenius sull’Effetto Serra hanno visto il proliferare della ricerca sulle condizioni del nostro ambiente. Eppure, ed è allarmante, molto pochi sono gli interventi atti a modificare il comportamento umano che aggrava il riscaldamento globale. Mentre Vita Vitale delinea il nostro impatto sul pianeta, ed esplora questioni ambientali come inquinamento, innalzamento del livello dei mari, cambiamenti climatici, esaurimento di risorse e specie a rischio, per noi curatori è importante che non si limiti ad illustrare tematiche ambientali. Speriamo piuttosto che diventi un catalizzatore, un campanello d’allarme, e un invito ad agire per ciascuno di noi.

Con questo spirito, Living Laboratory, il laboratorio di Vita Vitale di IDEA – International Dialogue for Environmental Action (Dialogo Internazionale per la Salvaguardia dell’Ambiente) stimola il dialogo fra il mondo della creatività, l’innovazione, l’arte e la scienza. Abbiamo invitato la professoressa Rachel Armstrong (Senior Fellow di TED e professore di Architettura Sperimentale presso l’università di Newcastle, Inghilterra) a collaborare con scienziati, artisti e designer alla concezione e sperimentazione di nuovi modi di cooperare con il regno della natura. Attraverso tale collaborazione, il Living Laboratory infonde energia a Vita Vitale con i mezzi necessari a operare dei cambiamenti assolutamente indispensabili.

Gli artisti di Vita Vitale sono anch’essi portatori di cambiamento: ci aiutano a vedere la nostra interdipendenza con il mondo naturale, e l’impatto delle nostre azioni quotidiane sul pianeta. Siamo loro molto grati. Perché ci ricordano che la nostra impronta sul pianeta, enorme e apparentemente indelebile, non deve per forza essere irrimediabile.

Proprio come nel 1895, anno che, con l’intervento di Arrhenius sul riscaldamento globale e la creazione della Biennale di Venezia, oltre all’istituzione del Premio Nobel e la proiezione del primo film commerciale dei fratelli Lumière, è stato fondamentale per l’arte e la scienza, crediamo che oggi gli artisti e gli scienziati della Biennale Arte 2015 ci ispireranno a riconoscere lo stato in cui versa il nostro pianeta e l’impatto che le nostre azioni hanno su tutti noi. Sostanzialmente, la loro voce collettiva risuona in tutta Vita Vitale, chiedendoci di considerare che cosa ne sarà di ‘all the world’s futures’ se oggi non ci prenderemo adeguatamente cura del pianeta.

Susie Allen, Laura Culpan, Dea Vanagan

Artwise Curators